Recensioni si, ma non cercate cronologia, coerenza di generi o disquisizioni tecniche perchè non ne troverete. Quello di cui si parla qui sono unicamente sensazioni, ricordi e per usare una parola più che abusata, emozioni. Sarà più facile che scriva della situazione in cui ho ascoltato il brano di cui si parla invece che dell'anno di uscita o dei musicisti che vi hanno partecipato, per quello cercate su Wikipedia che ne sanno sicuramente più di me: sono solo un vecchio appassionato fruitore.
Tutte la volte che si parla di musica succede che si comincia a disquisire sulla tecnica, lo stile, la bravura, l'originalità di un brano o di un artista ma poco spesso di cosa ci evoca o ci smuove dentro. Così mi è venuto in mente di raccontare la MIA musica ovvero quella che mi piace ma da un punto di vista diverso ovvero descrivendo quello che mi ricorda o mi fa sentire quando l'ascolto. So già che sarà durissima data la quantità di brani che mi danno brividi o che me li hanno dati e che spaziano dalla classica al rock, dalla musica d'autore italiana all'elettronica anni '80. Che dire... proviamoci e vediamo che succede.
mercoledì 25 aprile 2012
Grace Jones - Nipple to the bottle
Un Ford Transit rosso, di quelli vecchi con il muso sporgente. Nell' '82 era il furgone che usavamo per trasportare l'impianto di rinforzo da aggiungere al Tenax per i concerti. Il capo, fissato con l'audio, aveva attrezzato il vano di carico mettendo al posto dell'imbottitura delle fiancate dei coni da 40 cm per i bassi poi mid range e twitter, crossover attivo, e ampli da 350W. Il primo brano che sentimmo fu questo, l'avevo registrato in radio su una cassetta di ottima qualità, curando il meglio possibile l'equalizzazione. Viaggiavamo per la periferia di Firenze con il parabrezza che rischiava di uscire dalla cornice di gomma. E così mi resi conto che il crescendo che c'è qui dentro è pazzesco: l'arrangiamento fa paura, il suono è perfetto per il periodo...
Insomma invece di criticare volume a palla (o a scelta cuffiette), ascoltatelo e vedete se riuscite a tenere i piedi fermi, poi mi raccontate...
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