In giro per tournee, quando facevo il luciaio, capitava molto spesso che nei giorni di fermo, o di off come si chiamano nel gergo criptico degli iniziati, si incrociasse un altro tour e siccome ci si conosceva tutti era ovvio che ci si invitasse a vicenda a vedere il concerto a cui partecipavamo.
Io ho avuto la gran fortuna di vedere in questo modo Fabrizio De Andrè per ben due volte: la prima volta fu per il tour "Le Nuvole" e la seconda è statal'ultima sua apparizione in concerto: il 14 agosto 1998, la data di Roccella Ionica del "Tour Estivo '98".
Grande musicista, grandissima voce, grande talento, un potere evocativo enorme.
So già che scontenterò qualche fratello detrattore "zenese" parlando così di De Andrè ma non posso proprio farne a meno, quando ascolto alcune sue canzoni mi vengono le lacrime agli occhi e mi si stringe il cuore per la commozione.
La scelta del primo brano da mettere sul blog è stata durissima ma poi Sidun ha prevalso, primo perchè Creuza de ma' è stato il primo disco veramente "diverso" che ha fatto e poi ragazzi, per capire come mi ha fatto vibrare, regolate i bassi, alzate il volume "appalla" e ascoltatevi, specie dal minuto 3'20", quanta bella roba c'è dentro, poi mi direte...
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