La musica con la pancia


Tutte la volte che si parla di musica succede che si comincia a disquisire sulla tecnica, lo stile, la bravura, l'originalità di un brano o di un artista ma poco spesso di cosa ci evoca o ci smuove dentro.
Così mi è venuto in mente di raccontare la MIA musica ovvero quella che mi piace ma da un punto di vista diverso ovvero descrivendo quello che mi ricorda o mi fa sentire quando l'ascolto.
So già che sarà durissima data la quantità di brani che mi danno brividi o che me li hanno dati e che spaziano dalla classica al rock, dalla musica d'autore italiana all'elettronica anni '80.
Che dire... proviamoci e vediamo che succede.

giovedì 4 aprile 2013

Franco Battiato Pollution - Areknames

Questa è una lunga storia, il mio primo viaggio in autostop da solo: d'altra parte l'avventura è l'avventura!
Estate 1973, giunge notizia che hanno organizzato un festival rock a Sacile del Friuli.
"Allora ragazzi si parte?"
"Ma veramente a me non mi mandano..."
"Io parto per il mare con i miei..."
Praticamente piantato in asso! Ah si? Allora parto da solo.
La mattina di buon'ora sono all'ingresso di Firenze Nord con il mio sacco a pelo e alzo il pollice.
Viaggio senza intoppi tra camionisti e famiglie e arrivo a Sacile nel tardo pomeriggio. Mi guardo intorno e vedo 7-800 persone un po' smarrite, una radura in mezzo al bosco con un palco scalcinato, servizi quasi inesistenti e manco una tettoia sotto la quale dormire.
Furono comunque due giorni intensi, conobbi un sacco di gente ed di un sacco di gente mi dimenticai subito, giorni lisergici, notti nel bosco attorno al fuoco con gente che suonava dappertutto.
la seconda sera arrivarono i gruppi più grossi tra i quali mi sembra di ricordare i Perigeo, sicuramente Mauro Pelosi che cantò "Vent'anni di galera" cambiando il testo per denigrare gli organizzatori e Battiato Pollution che praticamente fu l'unico a fare il suo concerto e mi piacque parecchio, non credevo che sarebbero stati capaci di creare gli stessi suoni e la stesse atmosfere dal vivo.
Al ritorno passai da Venezia dove dormii al Lido in un giardino insieme a ragazzi di tutte le nazionalità che viaggiavano come me in autostop con il sacco a pelo, scambiando parole, cibo e musica mi girai tutta la città.
Viaggio, avventura e musica: che si poteva volere di più!



2 commenti:

Se vi va lasciate un commento...