La musica con la pancia


Tutte la volte che si parla di musica succede che si comincia a disquisire sulla tecnica, lo stile, la bravura, l'originalità di un brano o di un artista ma poco spesso di cosa ci evoca o ci smuove dentro.
Così mi è venuto in mente di raccontare la MIA musica ovvero quella che mi piace ma da un punto di vista diverso ovvero descrivendo quello che mi ricorda o mi fa sentire quando l'ascolto.
So già che sarà durissima data la quantità di brani che mi danno brividi o che me li hanno dati e che spaziano dalla classica al rock, dalla musica d'autore italiana all'elettronica anni '80.
Che dire... proviamoci e vediamo che succede.

giovedì 2 maggio 2013

The Cure - Plainsong

Fino ad adesso non ero ancora riuscito a parlarvi dei Cure, una delle band che hanno un posto molto speciale nel mio cuore, perchè non riuscivo a decidere quale brano utilizzare per iniziare. Stamani il lampo!
Mettendo ordine ho ritrovato dei memorabilia di un brevissimo tour dei Neon in quella che nel 1989 si chiamava, ancora per poco, Unione Sovietica. Due sole tappe a cavallo tra giugno e luglio, Mosca e Sanpietroburgo che si chiamava ancora Leningrado.
Cinque giorni stampati in mente: la Piazza Rossa, il Cremlino, l'archeologia industriale lungo la Moscova, la cattedrale di S. Basilio, il mausoleo di Lenin e poi a Leningrado il Palazzo d'Inverno, la Neva con i ponti aperti di notte per far uscire le navi sul Baltico, la notte che non c'era perchè in quel periodo il sole non tramonta mai e la gente passeggiava alle tre di notte come se fosse giorno, la Prospettiva Nevskij con i suoi palazzi liberty, il museo dell'Hermitage, suonare e cantare blues con i russi davanti al Palazzo d'Inverno, alberghi enormi da 1500 camere, il caldo soffocante di Mosca in estate, la gente che per strada voleva comprarti le scarpe o il giubbotto perchè erano strani...
La colonna sonora di tutto questo, oltre ai Neon in tour, fu questo album dei Cure appena uscito e uno dei ricordi più forti è legato al ritorno in aereo da Mosca a Francoforte.
Partenza da Mosca mentre il sole stava scendendo dietro l'orizzonte della sterminata pianura russa, ci solleviamo in volo e naturalmente il sole riappare sull'orizzonte, volavamo verso ovest, tempo di volo due ore. Il risultato fu meraviglioso: due ore di tramonto senza una nuvola in cielo con il sole che giù sulla terra tingeva di rosso boschi, fiumi, città e nelle cuffie l'album del cambiamento dei Cure, il più rarefatto ed etereo che avessero mai fatto. Poi arrivammo al confine tra Germania e Polonia e li fu il momento più emozionante perchè sotto di noi sfilava una zona piena di laghi che risaltavano come chiazze rosso fuoco sulla terra che stava lentamente scurendo, come se il sole stesse lasciando dei pezzi di se per non abbandonare al buio il mondo...
Senza fiato.... Rimasi senza fiato a guardare questa meraviglia che mi si è fissata nella mente per sempre. L'album era Disintegration ed i brani che stavo ascoltando erano perfetti!





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